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Gay & Bisex

Prima volta da passivo 199Q


di Membro VIP di Annunci69.it bifelice
22.03.2020    |    23.980    |    56 9.6
"Mi feci trovare vestito solo con una traversa da cucina, così che, dopo avergli aperto la porta, quando mi girai, vide il mio culo nudo e totalmente..."
Ciao a tutte e a tutti di A69. Ecco un racconto per tutti voi. Narra di vicende lontane nel tempo, ma la mia ottima memoria non può fare a meno di ricordare quelle sensazioni. Spero di farvi trascorrere una buona domenica di clausura.

La prima volta che presi in culo un cazzo vero, con l'uomo attaccato dietro e deciso a sfondarmi, per fortuna non ero più vergine: infatti, mi ero aperto da solo con cetrioli e zucchine. Ricordo ancora con piacere il cetriolo che mi aprì definitivamente l'ano, facendomi provare un lieve doloretto in entrata, una fitta fastidiosa ma non dolorosa, ma che mi ripagò con un orgasmo fantastico. Poi, per ringraziarlo, me lo mangiai per cena insieme alla fidanzata dell'epoca, all'oscuro del viaggio del cetriolo nel mio intestino, ma conscia di alcuni miei desideri "strani", quale l'utilizzo del suo culetto a fini ludici e i pompini mentre mi sditalinava il buco.
Dopo anni trascorsi a sventrare culi maschili e femminili da attivo, mai nemmeno preso in bocca un cazzo, anche se ne avevo segato più di qualcuno, decisi di provare a prenderlo da passivo, il che mi convinse che con l'occasione ne avrei anche succhiato uno. Stiamo parlando di decine di anni fa e pertanto non dovete scandalizzarvi se si faceva sesso a pelle e se si succhiavano sborrate come se niente fosse. Fortunatamente non presi mai neanche una cresta di gallo, ma un mio amante (uno dei due fissi della mia vita) si prese l'HIV e lo scoprii in un momento molto doloroso, quando morì a seguito di un incidente stradale. Oltre al dolore, provai anche tanta paura, ma fortunatamente non presi l'HIV, anche se in quei mesi d'estate scopammo spesso senza protezioni. Da quella volta, uso sempre il preservativo e lo pretendo.
Incuriosito dal vedere uomini e donne prendere allegramente il mio cazzetto in culo, ricavandome grande piacere (ricordo sempre l'impressione che mi fece un mio giovane amante che provò un orgasmo anale e sborrò senza usare le mani mentre lo inculavo alla missionaria), decisi che avrei provato anch'io. Dopo un po' di tempo trascorso a deflorarmi con oggetti o vegetali via via sempre più grossi, ritenni di essere pronto e così chiamai un mio amico, che sino a quel momento avevo solo trattato da attivo, inculandolo spesso e volentieri. Con l'occasione volli essere proprio del tutto passivo e decisi perciò di provare anche a baciarlo, cosa che lui mi aveva spesso proposto, ma che avevo sempre rifiutato di fare, e di succhiargli per bene il cazzo. Mai fatto prima, ma tutti i pompini che avevo ricevuto da uomini e donne mi avrebbero dato un buon spunto per iniziare.
Iniziai subito a sedurlo, non appena entrò in casa mia. Mi feci trovare vestito solo con una traversa da cucina, così che, dopo avergli aperto la porta, quando mi girai, vide il mio culo nudo e totalmente depilato. Avevo trascorso buona parte della mattina a depilarmi. Siccome all'epoca ero un orsetto, c'impiegai molto tempo. Per essere bello pulito ed accogliente, ero digiuno dalla colazione del giorno prima e mi ero fatto diversi clisteri, insistendo sinché da mio buchetto uscì solo acqua pulita.
Il mio amico mi raggiunse in cucina, dove mi trovò completamente nudo e con il cazzo già in tiro. Si avvicinò con gli occhi luccicanti di desiderio, mi mise un mano sulla nuca e l'altra sul culo e mi tirò a sé, dandomi un gran bacio che ricambiai usando anche la lingua. Bellissima sensazione, ma perché non ci avevo provato prima, quanto tempo avevo perso per un pregiudizio? Andammo in soggiorno, ci accomodammo sul divano e lì spogliai il mio amico, togliendogli selvaggiamente gli indumenti. Fortunatamente era estate e c'era ben poco da togliere, una maglietta e dei pantaloni corti, visto che il mio amico non portava le mutande. Mi feci forza e iniziai a baciargli il cazzo, una bella bestia già dura e svettante verso l'alto. Prima qualche leccatina all'asta e al filetto del glande, poi altri bacetti e infine lo inghiottii totalmente in bocca. Il mio amico sospirò alla grande, facendomi capire che stavo operando bene. È strano come in quelle situazioni ci si trasformi e ci si comporti come le donne. Mi sorpresi a guardare il mio amico negli occhi mentre, inginocchiato davanti a lui, gli succhiavo il cazzo, già in fase di pre sperma. Essere guardato così mi aveva sempre molto eccitato quando a "subire" il pompino ero io e a succhiare qualche donna o qualche uomo. Il sapore di quel cazzo non lo scorderò mai: un mix di dolce e di salato, con una punta di speziato e di acido. Il sapore mi piacque subito molto e iniziai ad andare avanti e indietro sull'asta, fermandomi solo quando il glande stava quasi per uscirmi di bocca. Ma perché non avevo mai succhiato un cazzone prima?
L'amico mugolava e mi prese la testa con una mano iniziando a darmi il ritmo di scopata. Mi ritrovai il suo cazzone fino quasi in gola, cosa che mi provocò qualche conato e un po' di tosse, ma anche un brivido di piacere. D'un tratto il mio amico iniziò a contrarre i muscoli del culo, che tenevo saldamente fra le mani, e a mugolare, alternando mugolii a improvvisi abbandoni religiosi, con vigorose chiamate al padreterno. Mi avvisò di smettere, quasi minacciando di sborrarmi in bocca, ma ormai ero eccitato e volevo proprio prendere tutto il suo sperma in bocca, sentire in pieno il suo sapore e inghiottirlo. Di lì a poco il mio amico iniziò a godere, tra imprecazioni e improvvisi ritorni religiosi. Mi prese la testa con due mani e iniziò a fottermi la bocca sino in fondo. Sentii i primi schizzi di sperma in bocca, assaporai quel gusto così particolare e ne inghiottii a sorsate, mentre la fonte di cotanta delizia sembrava non volersi inaridire. Alla terza o quarta deglutizione venni anch'io senza nemmeno toccarmi, sborrando una gran quantità di sperma sul pavimento del soggiorno.
L'amico mi fece alzare dalla scomoda posizione in cui mi trovavo inginocchiato e mi stampò un bacio con lingua, andando a cercare il sapore del suo sperma nella mia bocca. Fantastica senzazione, sentire la lingua di un uomo che ti sta ravanando tra i denti. Avevo perso anni senza provare una meraviglia simile.
Eravamo entrambi così eccitati che i nostri giovani cazzi non ebbero neppure un momento di flessione dall'erezione, nonostante i potenti orgasmi provati. Tra un bacio e l'altro raggiungemmo la camera da letto padronale. Lì ci distendemmo sul comodo lettone, continuando a baciarci e a toccarci. Avevo voglia di sentire il cazzo dell'amico scivolare nel mio retto, come già feci con zucchine e cetrioli, ma lui volle che ci abbandonassimo prima a un 69, dove io mi misi sotto e il mio amico sopra. Di nuovo provai un piacere profondo a sentire il cazzone sprofondarmi nella bocca, senza possibilità di spostare la testa indietro. L'amico, intanto, aveva iniziato a leccarmi il buchetto e i testicoli. Dopo un bel po' di leccate al buchetto si decise a infilarci dentro un dito, che aveva fatto leccare a me. Sentii il dito entrare senza fatica alcuna. Del resto, il dito era molto più sottile dell'ultimo cetriolo, che era più grosso persino del cazzone che stavo succhiando. Di nuovo mi passò la mano da leccare, ma questa volta gli succhiai tutte le dita, tanto per essere chiaro su cosa volessi. Stavolta mi penetrò con due dita, ma subito ci provò anche con un terzo, che entrò senza sforzo. A quel punto si staccò da me, si girò e, dopo essersi messo le mie gambe sulle spalle, iniziò a baciarmi sulla bocca con foga. Dopo un po' iniziò a succhiarmi i capezzoli, a mordicchiarli e a strizzarli tra i polpastrelli mentre riprendeva a baciarmi.
Sentii il cazzo che si appoggiava al mio buco del culo pronto alla deflorazione: finalmente avrei sentito un cazzo umano!
L'amico ben sapeva come era fatta la mia stanza. Si scostò da me e prese dal cassetto del comodino il lubrificante, se ne versò una dose generosa sul cazzone e mi lubrificò per bene, dentro e fuori, passando e ripassando le dita sul mio aperto buchetto.
Come sentii la cappella premere, iniziai a spingere con il culo, quasi come se dovessi andare di corpo. Ci fu una lieve resistenza iniziale, ma subito dopo il cazzone mi entrò nel culo come un coltello caldo entra nel burro. La sensazione di pienezza fu sublime, sentire un cazzo vero nel culo, era poi completamente diverso dal sentire una verdura o un oggetto. Il cazzo è caldo, morbido seppur duro, ti senti appagato dal sentire l'uomo che ci sta dietro che si prende cura della tua prostata, che inizia subito a farsi sentire nella sua vivacità. Iniziai quasi subito a emettere piccole gocce di sperma dal turgido cazzetto, già una piccola pozza s'era formata sull'addome.
Il mio amico usciva sin quasi del tutto dal mio buco, ormai non più vergine, e rientrava poi con tranquilla durezza, mentre continuava a baciarmi e a stritolarmi i capezzoli. A un certo punto iniziò a usare il cazzo come un pistone che prende velocità. Il dentro è fuori dal mio retto si movimentava, mentre il fiato di entrambi diventava sempre più rapido e corto.
A un certo punto il cazzo uscì del tutto dal buco, forse per sbaglio, o forse anche no, ma altrettanto rapidamente ci rientrò brutalmente e rapidamente, provocandomi una copiosa uscita di sperma, che alimentò ulteriormente il laghetto che avevo vicino all'ombelico. Il mio amico se ne accorse e iniziò a lappare quella riserva di sborra, cosa che gli dovette piacere molto, perché sentii il cazzo aumentare di dimensioni. Il movimento avanti e indietro nel mio intestino iniziò a diventare meno profondo, ma aumentò di forza e di velocità. I colpi nel mio retto stavano diventando secchi e duri. Il mio amico iniziò anche a succhiarmi il cazzo, cosa che mi provocò una stretta al buco del culo, della quale il mio amico s'accorse, quasi muggendo per il piacere. Ormai doveva essere più di un quarto d'ora che venivo trapanato dal cazzone e iniziavo a sentire strani e nuovi messaggi dalla parte bassa, da una zona che si trovava tra il buco del culo e il cazzo. Lo stimolo era come quello dell'eiaculazione, ma diverso. Si trattava come di una lieve scossa che un po' alla volta risaliva sino alla base della spina dorsale, al coccige e da lì ritornava al culo e ripassava per il cazzo. La sensazione era sempre più forte e a un certo punto, proprio quando il mio amico riprendeva la sua parlantina religiosa, avvenne un fenomeno che non avevo mai provato. Il "segnale" elettrico riusci ad andare oltre il coccige, a raggiungere il cervello lasciandomi una scia elettrico sulla spina dorsare e a ritornare indietro, passando per il cazzo, la prostata e i coglioni. L'effetto fu un orgasmo di potenza devastante. Ricordo che iniziai a stringere forsennatamente il buco del culo, con il mio amico che alternava esclamazioni religiose a richiami su organi sessuali maschili, mentre a tratti mi succhiava il cazzo. Percepii un'eiaculazione in partenza dalla prostata e una strana sensazione bellissima che rifaceva il giro: culo, prostata, spina dorsale e ritorno, passando per il cazzo. Questo è quello che io chiamo "orgasmo anale", per distinguerlo da quello che coinvolge solo il cazzo. Il resto lo so solo perché il mio amico me lo raccontò dopo.
Accadde che mentre lui mi pompava il culo, succhiandomi il cazzo, iniziai a sbavare e a trattenere il fiato, stringendo forsennatamente il bucone, sinché lui non venne, sborrandomi in culo una gran quantità di sperma, nonostante la sborrata precedente. A quel punto partì anche la mia sborrata, immediatamente inghiottita, mentre continuavo a sbarrare gli occhi e a respirare a tratti, comunque affannosamente.
Alla fine dell'orgasmo ripresi conoscenza, con il mio amico che mi sbaciucchiava, neanche fossi la sua fidanzatina. Noi eravamo due maschioni, che ci facevamo a baciarci così? Eppure, fu bello.
Era ancora solidamente piantato nel mio culo e l'erezione non accennava a placarsi. Rirpese infatti a pomparmi il bucone con rinnovato vigore, facendomi riprendere quella strana sensazione. Stavolta non mi succhiava più il cazzo, né mi baciava. Era solo un pompare deciso e intenso, mentre con le mani mi arpionava le spalle affinché non potessi proprio scivolare via dal suo uccellone eretto e voglioso di esplorare le profondità del mio retto, che mi fece riprendere quello strano rincorrersi di energia tra buco del culo, spina dorsale, cervello e prostata. Stavolta bastò poco: credo che nemmeno cinque pompate dopo ero già in fibrillazione orgasmica, solo che ora non percepivo alcun impulso eiaculatorio. Venni senza eiaculazione, percependo chiaramente l'orgasmo che il mio amico provava nel mio culo, sentendo persino un paio di schizzi caldi nel retto. Venni in una sorta di precipizio di emozioni, nel quale sprofondavo sempre più, tratto in basso nel burrone orgasmico da quel cazzo che mi pompava il culo. Ne risalii con fatica, appagato profondamente.
Alla fine, il mio amico sfilò il suo cazzo, ormai svuotato di energia, dal mio buco del culo. Mi baciò come fossi il suo primo amore. Prima di scivolare nel ristoro del riposo post coito, il mio amico mi chiese: "Ma sei proprio sicuro che sia stata la tua prima volta? Cazzo come ho goduto, cazzo che esperienza!". E lì svenimmo tutti e due, tenendoci per mano.
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